I LUOGHI
Terroir

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Noi proviamo a spiegarvelo così: è un pezzo di mondo dove il vento va d’accordo con la pioggia, il sole con la notte, l’acqua con il suolo, la vigna con l’uomo. Un pezzo di mondo baciato dalla Natura e da chi la vive.

TERROIR
San Cipirrello
Un terreno che nasce dalla combinazione di argille e sedimenti roccioso-calcarei provenienti dal Monte Jato. Un mix di grande equilibrio che rende povero il suolo e che limita la vigorìa della vigna. Beneficia di una bella ventilazione ma soprattutto di un’importante escursione termica grazie alla presenza del fronte montagnoso. Una campagna che si può cogliere con un solo colpo d’occhio da Piana degli Albanesi a Corleone.Un paesaggio siderale e silente con rocce affioranti e poca vegetazione in inverno; un trionfo di vita in primavera e in estate. Questo è il posto del Catarratto, del Perricone e del Nerello Mascalese.
TERROIR
Segesta
Qui su terreni calcarei cresce lo Chardonnay, dove anche la presenza rocciosa si fa importante. Una pineta poco distante rende fresca la zona e gli sbalzi termici tra il giorno e la notte raggiungono anche i venti gradi. Un equilibrio di elementi che donano al vino di questa vigna eleganza e acidità. Tutt’intorno grano, agave, fichi d’india, il tempio e il teatro del Parco Archeologico di Segesta. Il terroir appunto…


TERROIR
L'Etna
Da qui viene l’uva che ha fatto incontrare Giuseppe e Federico, il Carricante della contrada di Sant’Alfio, il bianco del vulcano che cresce a 850 metri di altezza, il vino da montagna che guarda il mare e che trova forza nel “ripiddu”, la cenere che piove dal cielo. Siamo sul versante est dell’Etna, dove la caduta di lapilli è più frequente, creando così un ciclo continuo di humus vulcanico per il suolo. Sabbia e ceneri sono la base anche del Nerello Mascalese della zona di Biancavilla – 700 metri di altezza – raccolto a partire dalla metà di ottobre e sistemato su terrazzamenti lavici.
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